Parco Regionale Bracciano-Martignano
Nome:Parco Regionale Bracciano-martignano
Descrizione: Il parco regionale è un parco di nascita relativamente recente. Esso comprende tutta la zona limitrofa ai due laghi di Bracciano e Martignano per poi comprende una larga fascia dell’entroterra..
Indirizzo: Via A.saffi 4/a, Bracciano, Roma
Telefono: 06 9980 6262
Indice
Parco Regionale Bracciano-Martignano
Storia dell’uomo nell’area del Parco
La Flora del Parco
La Fauna del Parco
Parco Regionale Bracciano-Martignano
Il
Parco Regionale Bracciano-Martignano è l’ultimo parco nato nel
Lazio,dopo quello dei Monti Simbruini, dei Monti Aurunci e dei Monti
Lucretili.
Esso comprende zone nei comuni di: Bracciano, Anguillara
Sabazia, Bassano Romano, Campagnano di Roma, Manziana, Monterosi,
Oriolo Romano, Sutri, Trevignano.
L’idea di creare questo parco, nasce negli anni 60′, perchè fu proprio in questo periodo che vennero rivalutati i valori ambientali, paesaggistici e geomorfologici della zona, I parchi sono una parte importante della nostra società. Controllare blog per capire i suoi usi. Offre vantaggi estetici, ricreativi e ambientali per la città. È anche una buona fonte che offre vantaggi economici in quanto aiuta ad aumentare il valore della proprietà in quella particolare area. Costruire parchi intorno alle società abitative dà ai bambini un posto dove giocare e permette agli anziani di trascorrere del tempo di qualità.rendendola meritevole di tutela dalla progressiva urbanizzazione della zona.
Dall’istituzione delle oasi di Martignano e Trevignano, in seguito, l’area protetta si è estesa anche a quella attorno il lago di Bracciano.
Nel 1907 la regione Lazio individua le zone da assegnare a Parco: zone intorno ai laghi di Bracciano e Martignano, ponendo così le basi per la nascita effettiva del Parco di Bracciano-Martignano, che avviene il 25 Novembre 1999.
Il
parco è costituito da una superficie di 16682 metri quadrati, il 40%
del’area totale è superficie lacustre, quella dei laghi di Bracciano e
Martignano, mentre il restante 60% è zona di campagna adiacente ad essi,
compresa tra le due province: Roma e Viterbo.
All’interno del parco
si trovano due affascinanti posti che un visitatore non può perdersi,
la “Caldara di Manziana” e le “Pantane e Lagusiello”.
I laghi sono 2 (quello
di Bracciano e quello di Martignano) e occupano quelle conche che sono state create dall’antico vulcano Sabatino, la profondità del lago di Bracciano, 165 metri, è dovuta proprio a questo fattore.
La zona
adiacente ad essi è composta da colline, che formano una catena attorno
ai laghi, con boschi (la cui concentrazione nel territorio del parco è
poco meno del 40% dell’area totale), campagne e pascoli.
Le campagne ed i pascoli hanno lasciato la natura perlopiù incontaminata, come, per esempio, la tenuta di Vicarello.
Per quanto riguarda i boschi, l’albero più diffuso è il castagno, forse
importato dai romani, per il resto vi sono estese faggete di alberi ad
alto fusto, come quelle di Oriolo e Monte Termine.
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Storia dell’uomo nell’area del Parco
Documentato
per via di uno strumento di età Clactoniana ritrovato sul fondo del
lago di Martignano, già 300000 anni fa la zona era abitata da uomini.
Piccoli cacciatori e raccoglitori dell’età paleolitica, scelsero il
luogo per le favorevoli condizioni ambientali e climatiche e vi i
insediarono, come dimostrato dagli strumenti rinvenuti in recenti scavi.
Gli ultimi ritrovamenti archeologici, sulla costa sud lago di
Bracciano, hanno rivelato che popolazioni del 6000 a.c. si sono
stabilite in un villaggio che si trova nell’odierna località “La
Marmotta”.
Nell’età del bronzo, i villaggi sulle rive del lago
aumentarono, ma essi, a causa delle variazioni del livello di acqua nel
lago, oggi sono sommersi, ci furono dei villaggi anche a Vicarello
costruiti forse da uomini in cerca di risorse naturali (dati da
ritrovamenti da scavi effettuati sotto il livello del lago).
Durante
il periodo etrusco, troviamo delle necropoli nell’area di Trevignano,
testimonianza di una dominazione da parte di famiglie principesche che
sfruttavano le risorse che questa ricca area offriva.
Finisce il
dominio etrusco e inizia quello romano, in cui vengono costruite nuove
strade (Via Cassia e Via Clodia, che vennero superate solamente nell’età
moderna), terme (Vicarello), gigantesche ville, e ville rustiche
(finalità produttive).
L’impero va in crisi e nascono nuovi insediamenti produttivi protetti dalla chiesa.
Inizia il periodo di incastellamento, che si nota nelle roccaforti dei
tre paesi che si affacciano sul lago Bracciano, Trevignano e Anguillara,
da quel momento non ci furono più molti cambiamenti nel paesaggio.
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Flora del Parco
La
varietà territoriale nel Parco di Bracciano-Martignano è vastissima,
basta considerare i grandi ecosistemi di acqua dolce e la vegetazione
ripariale di essi, passando poi per la macchia mediterranea fino ai
boschi (es. faggete).
L’altitudine, che varia dai 163 (ad Arrone –
Anguillara) ai 611 (a Monte Rocca Romana – Trevignano) metri sul livello
del mare, e la composizione del terreno, reso fertile dalla ricchezza
minerale dei suoli vulcanici e dal clima (ricco di piogge ed umido)
porta a scorgere anche delle foreste di latifoglie.
Attualmente sono in corso degli studi per quanto riguarda la flora del parco, per determinare le specie vegetali presenti.
Glli unici dati diponibili sono quelli ampii, dei 900 ettari di terreno studiati presso Vicarello, nei quali sono rinvenute circa 480 diverse piante nel 1996 e due campioni ristretti nelle zone di Monte Raschio (Oriolo Romano) e di Rocca Romana (Trevignano), dove sono state reperite rispettivamente 84 e 343 specie vegetali nel 2002.
I tipi di vegetazione nel dettaglio sono:
- La Macchia MediterraneaLa
macchia mediterranea, essendo le quote poco elevate, si sarebbe potuta
affermare visibilmente, ma, a causa della fertilità dei suoli vulcanici e
alla piovosità, ha lasciato largamente posto ai boschi.
L’esponente più presente della vegetazione mediterranea è il leccio, pianta sempreverde che riesce, nei punti in cui i boschi lasciano spazio a questo tipo di vegetazione, cioè per gran parte in pendii ripidi e a volte anche rocciosi, a regalarci un panorama mozzafiato.
Possiamo trovare delle zone di macchia mediterranea nelle aree delle Morre (Trevignano), Cesaloni, Lobbra , Poggio Tondo e Poggio Le Vacche (Bracciano), Macchia di Martignano (Anguillara e Cesano). - I QuercetiQuerceti
termofili, dominati dalla roverella, possono essere osservati su
versanti esposti a sud, come quello di Rocca Romana (Trevignano); lungo i
margini delle strade e lungo le siepi ne sono presenti grandi elementi
isolati, risparmiati dall’uomo perché, in passato, erano fornitori di
ombra.
Il cerro è la quercia più caratteristica dei boschi e, di esso, sono presenti anche boschi ad alto fusto, come sul Monte Termine (Bassano Romano), sul Monte Raschio, in parte misto al faggio (Oriolo Romano), nella zona di Monte Guerrano (Sutri) e sulle rive dei laghi di Bracciano (S.Celso) e Martignano. - I CastagnetiIl
Castagno è la pianta più diffusa nella zona del parco, proveniente
dall’Asia minore e forse introdotto dai romani, copre il settore
collinare tra Bracciano, Trevignano, Sutri e Bassano Romano.
Questa pianta viene tagliata periodicamente ogni 16 anni, quindi tende a costituire cedui di scarso valore naturalistico, ma non mancano dei casi isolati di splendidi castagni maturi di grandi dimensioni, capaci di ospitare una varia fauna. - La FaggetaSalendo
di quota, vediamo l’affermarsi del faggio, che, con il suo alto fusto,
domina nelle aree più fresche esposte a nord, specialmente
nell’Appennino centrale.
Particolari sono le faggete di Oriolo e del Monte Termine, con faggi ad alto fusto (fino a 30 metri) di bellezza spettacolare, troviamo alcuni faggi anche a quote piuttosto basse circa 300 m, che è al di sotto della loro quota regolare. - La PinetaLa pineta più importante è quella che si trova sul Monte Raschio, che occupa circa 30 ettari.
Nella pineta ci sono 3 tipi di pini presenti (il Pino da pinoli, il Pino insigne e, in minor numero la Douglasia), che sono tutte specie estranee alla vegetazione spontanea del luogo.
Si sta cercando di sostituire questo tipo di alberi, che sono stati piantati anche troppo vicini tra loro e che hanno, a causa dei loro aghi secchi e dell’ombra che provocano, impedito di crescere al sottobosco, anche per ridare quella naturalità che questo ambiente non ha perché creato artificialmente. - Vegetazione RiparialeLa vegetazione ripariale è costituita da tre tipi di albero, dove l’uomo non è intervenuto, questi alberi sono il Pioppo Nero, il Salice Bianco e l’Ontano Nero, sono presenti per esempio nella zona est del lago di Martignano, a Bracciano nelle foci di piccoli immissari, come la zona tra Bracciano e Trevignano (Vigna Grande e Vigna Orsini) e in località la Marmotta (Anguillara).
- Ecosistemi AcquaticiIl
lago di Bracciano e quello di Martignano, essendo come tutti gli altri
laghi vulcanici del lazio, hanno acque limpide e profonde, grazie alla
poca o inesistente presenza di affluenti.
Il fitoplancton del lago di Bracciano, da una ricerca condotta nel 1969, si presenta composto da circa 64 specie, mentre, per quanto riguarda la piante macrofite sono soprattutto composte da Chiaracee, che formano come una prateria sommersa. - Specie RareTra le specie rare
troviamo un boschetto di Betulle che si estende per alcuni ettari, gli
scienziati si chiedono come una pianta come questa, tipica della tundra e
delle zone alpine, possa essere arrivata in un ambiente mediterraneo.
Nell’area delle Pantane di Trevignano, possiamo ammirare l’orchidea Epipactis palustris, una specie molto rara e nella zona boscosa dei Monti Sabatini si trova l’agrifoglio, pianta che è protetta dalla regione lazio.
Tra le specie rare presenti nel parco menzioniamo l’Adenocarpus complicatus, il Lilium bulbiferum, la Linaria purpurea, la Cardamine chelidonia, il Narcissus poeticus e il Polygonum romanum.
Fauna del Parco
Grazie
ai laghi, oltre ai pesci, abbiamo in inverno migliaia di uccelli
acquatici, numero che è aumentato dopo che il divieto di caccia, che era
quasi esclusivo dell’area delle Pantane di Trevignano, si è esteso
sull’intero specchio d’acqua.
Secondo ricerche condotte nel 2001,
gli esemplari di uccelli osservati sono stati circa 10000, così, il
nostro parco, per presenza di uccelli acquatici, risulta inferiore
solamente a quello del Circeo, in Italia.
Intorno al lago, zona costituita da una natura rigogliosa, si sono formati anche gruppi di mammiferi.
Gli animali che possiamo trovare nel parco sono:
- UccelliNel
parco ne sono presenti, secondo i risultati di una ricerca svolta nel
2002, 159 specie di uccelli, 83 delle quali sono passeriformi; 72 specie
sono nidificanti.
Le specie più presenti nel lago sono la Folaga, si può osservare in grandi gruppi nella zona tra Trevignano e Anguillara, il Moriglione, la tipica anatra tuffatrice, il Fischione, che passa l’inverno e si alimenta sui prati di Trevignano, lo Svasso Maggiore, l’uccello più presente nella nostra regione che nidifica d’estate insieme alla Gallinella D’Acqua, lo Svasso Minore, ovunque se ne possono osservare dei gruppi, ed il Cormorano, che si tuffa per catturare grandi pesci, poi va ad asciugare le sue ali sui prati. Tra le specie rare di uccelli lacustri troviamo il Fistione Turco, presente in grandi gruppi nel 2000/1/4, la Pesciaiola, la Moretta Tabaccata e la Strolaga Mezzana.
Il Cigno Reale, importato nel lago dall’uomo, si è stabilito naturalmente nell’area e, nelle zone più tranquille e riparate del lago possiamo osservare i suoi nidi.
Nelle Pantane di Trevignano, si possono trovare, in tutti i momenti dell’anno uccelli come, gli Aironi Cinerini e la Garzette, che non nidificano in quella zona.
Nelle fasce ripariali e nel canneto abbiamo delle specie tipiche come il Cannareccione, la Cannaiola, il Porciglione ed il Pendolino.
Infine, per quanto riguarda gli uccelli rapaci, anch’essi non nidificano sul lago, ma lo frequentano spesso, nel periodo estivo è presente e visibile il Nibbio Bruno, che caccia pesci, e, in quello invernale, il Falco Di Palude, le Albanelle ed eccezionalmente il Falco Pescatore.
Sono molto presenti anche specie di rapaci notturni come, la Civetta e l‘Allocco, meno l’Assiolo ed il Barbagianni.
Spostandoci dal lago verso i boschi, possiamo osservare anche uccelli piuttosto rari come il Picchio Rosso Minore, il Picchio Verde, lo Sparviero, l’Upupa ed il Rigogolo.
Per ultimi, gli uccelli ospi tati nelle zone dei pascoli e delle zone di coltivazione, come gli Zigoli Neri, gli Strillozzi, le Allodole e molte specie comuni, ma non mancano le rarità anche qui, con la presenza confermata del Gruccione, del Succiacapre, del Geppio e della Quaglia. - MammiferiI mammiferi più comuni, di piccole dimensioni, nel parco sono il Gatto Selvatico e la Lepre Italica, mentre nei boschi possiamo trovare animali comuni come il Ghiro, il Moscardino, la Martora, la Puzzola, l’ Istrice, il Tasso, la Volpe, la Donnola ed il Riccio.Per quanto riguarda quelli di grandi dimensioni, del Lupo si deve ancora avere la conferma, ma la presenza del Cinghiale, di cui si è persa la razza maremmana a causa di immissioni di vari ceppi nella zona, del Daino e del Muflone, diffusi nelle EX aziende di caccia è oramai certificata.Lungo
le rive del lago, sfuggita da gli allevamenti di animali da pelliccia,
nell’acqua del lago, ormai naturalizzata, troviamo la Nutria.
Sono presenti e sono fonte di grande interesse e valore naturalistico, nel parco, ben 12 specie di Pipistrelli, tra quelle più interessanti ci sono il Pipistrello Pigmeo, la Nottola Di Leisler, il Vespertilio Di Natterer ed il Vespertilio Maggiore. - PesciLe specie più rappresentative dei pesci presenti nei laghi sono certamente il Luccio, il Persico Reale, la Scardola, la Rovella, la Tinca, la Carpa, l’Anguilla, il Latterino ed il Cefalo.
L’ambiente ittico è stato variato dall’uomo grazie all’introduzione, nel lago di specie come il Coregone (laghi prealpini), il Persico Sole e la Gambusia (extraeuropei). Molti di questi pesci vengono allevati specialmente a scopo commerciale. - Anfibi e RettiliPoco conosciuti e studiati, ma sempre di grande valore naturalistico, sono i rettili e gli anfibi tra i quali ci limitiamo a farne un elenco menzionando tra gli Anfibi l’Ululone Dal Ventre Giallo, la Salamandrina Dagli Occhiali, il Tritone Crestato, il Tritone Punteggiato, il Rospo Comune, il Rospo Smeraldino, la Raganella Italica, la Rana Verde Di Berger e la Rana Italica, tra i Rettili, invece, possiamo trovare, sempre nel parco, specie come la Testuggine Comune, la Luscengola, il Biacco, il Colubro Di Esculapio, il Cervone, la Biscia Dal Collare, la Natrice Tassellata e la Vipera Comune.
- InsettiL’ambiente di cui dispone il parco, ha favorito la presenza di organismi invertebrati come le Farfalle Podalirio, la Vanessa Io, lo Scarabeo Rinocerontee la Rosalia Alpina, nelle faggete di Oriolo e Bassano Romano.



